lunedì 14 gennaio 2019

Recensione: Vox




Autore: Christina Dalcher

Titolo_Vox

Casa editrice: Nord

Collana: Narrativa Nord

Pagine: 414

Genere: Romanzo Distopico






Trama: 

Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l'unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Limite di 100 parole raggiunto.


Recensione:

Di solito è raro che io segua la moda del momento, in qualunque campo, perfino in quello letterario. Non sono il tipo che corre a comprare e legge il titolo del momento. Non vado  a rotta di collo a prendere l’ultimo libro di Tizio Caio solo perché lo fan tutti. Di solito leggo e compro quello che mi va.  E per certi versi è stato così anche per Vox.  All'inizio dello scorso autunno , ho visto questo libro praticamente ovunque. In libreria, sui blog, in vari canali you tube, su instagram...insomma un’incubo. E devo ammettere che se da una parte lo temevo, perché credevo mi avrebbe deluso, dall'altra parte  ne ero anche attratta. Poi, un giorno  di pioggia Andrea e Giuliano.   Aehm...no  dicevo un giorno ho controllato le offerte giornaliere di Kobo, e vedendolo in offerta l’ho preso. Come poi mi sia s ritrovata trenta secondi dopo averlo scaricato anche a leggerlo, non me lo spiego...con tutti gli e-book che stanno attendendo da tempo di essere letti, ho iniziato proprio lui.


'' Stasera, a cena, prima che pronunci le ultime sillabe della giornata, mio marito dà un colpetto al dispositivo argentato attorno al mio polso sinistro. Un tocco leggero, come per condividere il mio dolore, o forse per ricordarmi di rimanere in silenzio fino a mezzanotte, quando il contatore si resetterà. Il contatore di mia figlia Sonia farà lo stesso. I miei figli maschi, invece, non hanno nulla al polso.''



Non so come mai mi sia ritrovata a leggerlo,so solo, che non me riuscivo a staccare e menomale che ero in malattia altrimenti sarei andata  in paranoia.  Quindi è il grande capolavoro che ti aspettavi? Ni.
La storia racconta della protagonista, Jean, che vive in un'America del futuro, dove  ha preso piede un nuovo potere politico che priva le donne del loro valore.  Non solo, come dive la sinossi, possono dire solo 100 parole al giorno, e non una di più alimentari vengono punite con una scarica elettrica tramite un conta parole che portano al polso, ma sono relegate all'unico ruolo che per secoli  hanno avuto in passato e cioè quello di angelo del focolare. Si devono accontentare di essere delle mogli e delle madri, insomma poco più che oggetti. E' chiaro che una storia del genere è stata scritta per far riflettere e senza dubbio vi riesce, soprattutto nella prima parte del libro, dove tramite il punto di vista della protagonista viviamo le angosce di questa nuova situazione che è costretta a vivere. Come il fatto che non potrà mai canticchiare una canzoncina a sua figlia Sonia, o prendere un caffè con le amiche e fare quattro chiacchiere...o tornare a lavorare.  Una cosa particolarmente riuscita secondo me è come l'autrice ha saputo rendere  il diverso punto di vista fra la madre e il figlio Steven, che per contro abbraccia nuova politica, pensando che in effetti le cose adesso vanno meglio. Ovviamente questo è un motivo di sgomento per la madre e i due si scontreranno spesso per questo. Anche la seconda parte, quella che ai più non è piaciuta, a me tutto sommato non mi è dispiaciuta. Voglio dire è chiaro che qualcosa doveva pur succedere, e l'autrice doveva per forza dare uno scossone alla storia, quello che proprio non mi è è andato del tutto giù è il fatto che la cosa sia stata scritta un po' troppo di corsa, e in effetti in alcuni punti mi sembrava di essermi persa dei passaggi, e così era.  Secondo me nella foga di scrivere il finale non solo è caduta nel solito finale tragico americano, che per carità va pure bene, ma si è persa proprio. Poteva benissimo  renderlo più movimentato , e allo stesso tempo  proseguire nel descrivere ciò che la protagonista prova con più intensità di come ha fatto alla fine. Mi verrebbero in mente un sacco di esempi da farvi,ma li evito perché farei spoiler e non mi sembra corretto nei confronti di chi non ha ancora letto il libro. Peccato, però che si sia persa alla fine. Nonostante tutto comunque sono contenta di averlo letto, perché sicuramente è un libro che ti lascia dentro qualcosa e che ti fa riflettere su tante cose.

Citazioni:

''Come donne, siamo chiamate al silenzio e all’obbedienza. Se dobbiamo imparare, chiediamo ai nostri mariti nell’intimità di casa, poiché è peccato che una donna metta in discussione l’autorità maschile voluta da Dio''.


Consigliato? Si, ma non abbiate aspettative troppo alte o potreste rimanerne delusi.

Valutazione. 7 e mezzo.

6 commenti:

  1. Io l'ho messo in WL appena uscito, non mi aspetto un capolavoro, ma la tematica è troppo attuale e interessante per non dargli una chance :)

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    1. Ciao Seli! Sono contenta che tu abbia inserito questo libro in wl. Anche se il finale è un po' meh, merita lo stesso. Se non altro per riflettere, Come al solito mi spiace davvero non essere riuscita a rendere al meglio, quello che mi ha lasciato,però davvero merita una possibilità.

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  2. Io l'ho letto e non mi è piaciuto, proprio perché è troppo frettoloso. Sembrava una reprise scopiazzata de "La donna perfetta" di Ira Levin ma senza la sua capacità narrativa.
    Ciao!

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    1. Ciao Olivia!
      In effetti credo che il finale decisamente frettoloso sia il motivo per cui non è stato apprezzato in pieno da molti. Leggendo ora le tue parole, e ricordando un commento di una youtuber , che il difetto della Dalcher a questo punto sia quello di essersi lasciata ispirare troppo da a altri auguri tipo Levin da te citata o come mi dicono altri , la Atwood. Io non ho mai letto nulla di nessuno dei due autori appena nominati...ma se in più persone mi dite così potrebbe essere questo il problema.

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    1. Ciao. Oh si, devi provare a leggerlo,se non altro perché la prima parte merita tantissimo.

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