martedì 22 gennaio 2019

Recensione: La vita in più.




AUTORE: Fabio Rizzoli

TITOLO: La vita in più

CASA EDITRICE: Mondadori

COLLANA: Narrative

PAGINE:162

GENERE: Romanzo e letteratura.







TRAMA:

Cosa può succedere quando una notizia inattesa rivoluziona la nostra vita? È difficile prevederlo, perché spesso le cose non sono come sembrano. Infatti in questa storia, proprio come in quella reale dell’autore, un evento apparentemente tragico si rivelerà essere invece la via per la rinascita. Lui è un uomo comune, in conflitto tra amore e sesso, fedeltà e tradimento, speranza e depressione. Sta attraversando un periodo difficile: ci sono crepe nella relazione con Anna, il lavoro scarseggia, l’umore è in caduta libera. A peggiorare la situazione si aggiunge un mal di schiena sempre più ostinato, che lo spinge a fare un controllo. Imprevedibilmente l’esito dell’esame lo condurrà a un ricovero immediato, per cercare di fermare una malattia che sembra aver preso in fretta il sopravvento su tutto. Da qui, per lui comincia la vera vita. Il reparto d’ospedale diventa la porta d’accesso per una conoscenza più profonda dell’esistenza, che lo porterà a fare i conti con se stesso, le persone che gli stanno accanto, i ricordi felici, le bugie, i desideri intimi. Raccontato in prima persona con spiazzante sincerità, La vita in più è il diario di bordo di un’avventura personale e spirituale, in cui da ogni lacrima nasce un fiore.


RECENSIONE:




Eccomi  nuovamente qui. Oggi  vi terrò compagnia (spero) con questo post che è in parte una segnalazione, ma soprattutto una recensione. Esce oggi nelle librerie  ' La vita in più- una storia vera', e io posso parlarvene proprio il giorno dell'uscita  perché la casa editrice ( inaspettatamente tra l'altro, l'unica CE  con cui ogni tanto collaboro è la Garzanti)mi ha gentilmente omaggiata della versione digitale, e visto che ultimamente sono stata parecchio latitante  ho pensato di fare una cosa gradita a voi postandovi un 'anteprima, e di ringraziare loro in questo modo. Grazie davvero .

'' Ho capito che l'amore è già di per se una ragione sufficiente per continuare a vivere. Gli affetti sono la cosa più importante di tutte''

Allora cosa dire per cominciare? Io direi di iniziare  dicendovi che questo è il romanzo  che l'autore  ha scritto riguardo alla sua esperienza personale, e non è frutto della fantasia.  Quella che  Fabio Rizzoli ci racconta  è la sua esperienza di come il tumore ad un certo punto sia entrato a far parte della sua vita e l'abbia trasformata. stravolta, incasinata, e reinventata. Prima che la malattia lo aggredisse , il protagonista viveva una vita non vita, diciamo che si lasciava andare trasportato dalla corrente, era eternamente diviso fra ciò che capiva doveva fare, e il fatto che infondo , non gliene fregasse niente. Combatteva da anni con gli attacchi di depressione che lo aggredivano di quando in quando fin da giovane, e cercava di tirare a vivere come meglio poteva. Ma quando sta per fare una scelta drastica compare il Tumore, e tutto per lui cambia e vede la vita in un'altra prospettiva.

Quello che di bello ho apprezzato di questo romanzo è stata  la bella lezione  che lascia:  e cioè la possibilità di tirare fuori il meglio, di cercare le cose positive. Come a dire  che non tutto il male viene per nuocere, e che solo dopo la tempesta possiamo godere dell'arcobaleno. Tutto questo è davvero una cosa bellissima da trasmettere.  Però, si c'è un però, a me il libro non mi ha...emozionata.  Ora, parlare di se stessi, delle proprie esperienze ed emozioni , non è facile, lo so perché spesso mi arrabbio quando non riesco a scrivervi di cosa un libro mi abbia lasciato dentro. E inoltre c'è da tenere in conto che comunque il 'dialogo' fra scrittore   e lettore non è sempre facile, nel mezzo ci sono tante cose: cultura, pensieri, opinioni, a volte persino lingua e contesto. Lo comprendo, davvero. Però non mi sono ritrovata coinvolta, io che a volte mi emoziono per una frase.  Credo che
il problema, per me ( ribadiamolo, va...) sia lo stile in cui il libro sia stato scritto. Una sorta di  lettera- diario, che si barcamena fra presente e passato, fra ricordi, sogni, e allucinazioni dovute ai farmaci.Altro grande difetto sono  i dialoghi fatti informa indiretta, mischiati tutt'uno con il testo, che a volte non ti fanno capire  chi stia parlando, o di cosa. Il libro., tutto sommato, non è male, ma scritto in questa sorta di testo scolastico, rende tutto piatto e asettico, quasi come la camera d'ospedale in cui per più di un mese  il protagonista si ritrova costretto a vivere. Anche quando parla  di come alla fine, tutto si risolva, e  che comunque attraverso questo dolore  ha tratto grandi insegnamenti , lo fa con tono pacato, quasi avesse timore o paura  di urlare, di ferirci.
 Non lo so, magari sono io, d'altronde è la seconda volta che non riesco ad apprezzare  le storie private dell'autore/ autrice  ( non avevo apprezzato  particolarmente  neanche Mangia Prega Ama), non saprei dire ma ho avuto questa sensazione. Probabilmente se avessi ricevuto un'impressione diversa sarei riuscita ad apprezzare  maggiormente il tutto.


CITAZIONI:

''Ci abbracciammo stretti , non volevo lasciarmi sfuggire il senso d'incredulità. Ero consapevole di stare vivendo uno dei momenti cardine della mia vita, sotto la tettoia di un ospedale, assediato dal brutto tempo e da figure d'ombra'

''La tenerezza appartiene a un luogo che si raggiunge solo in volo.''

'' La mia salvezza era il coronamento di un progetto che non durava da un mese soltanto, ma dal giorno stesso in cui ero nato.[...] Avevo la consapevolezza che una parte di me non sarebbe mai morta.''



CONSIGLIATO: Tutto sommato, almeno per il messaggio che lascia, direi di si.

VOTO: 6, la sufficienza


2 commenti:

  1. Sembra carino, magari lo leggerò.

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  2. Ciao. Si, se ti capita l'occasione prova a leggerlo. Tutto sommato è una buona lettura. Ho letto di peggio :)

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