venerdì 30 dicembre 2016

Recensione - Miracolo in una notte d'inverno.


Di solito non scrivo nulla prima delle recensioni, nessun preambolo, o simili, a differenza di qualche collega blogger. Di solito preferisco lasciarvi alla ' Scheda del Libro', lasciando che sia la recensione a parlare per me. Stavolta, è diverso. Voglio farvi innanzi tutto, anche se in ritardo, i miei Auguri di Buon Natale. Spero che lo sia stato davvero e che abbiate ricevuto molti regali e che siate stati con le persone amate. In realtà il 24 e il 25 Dicembre, anche se non erano ancora stati scritti, erano previsti due brevi post. Ma la vita si sa, è imprevedibile, e la mattina della Vigilia mi sono svegliata al suono del telefono che mi annunciava la morte di una collega di lavoro. Penso che possiate facilmente intuire come questo abbia influenzato i miei programmi. In secondo luogo, anche se l'ho già fatto su Fcebook, lasciatemi salutare la mia collega anche qui. Ciao Simonetta, in questi tre anni sei stata una roccia e hai combattuto come una leonessa contro un male tanto più grande di te. Non sei stata sconfitta, amica mia, è solo giunto il momento di andare oltre. Riposa in pace.
Grazie per avermi ' concesso' questo piccolo sfogo. Vi auguro ancora buone feste e vi lascio alla recensione.


Autore: Marko Leino

Titolo:  Miracolo in una notte d'inverno

Casa Editrice:Feltrinelli

Collana : Up Feltrinelli

Genere:  Romanzo Fantastico, ragazzi

Pagine: 268

Formato: Brossura

Costo: 15, 00




Trama:

Mentre giocano in riva al mare, due bambini trovano sul fondale una scatola di legno minuziosamente intarsiata, chiusa a chiave, ancora ben conservata. Quando la aprono, con l'aiuto del nonno, vi trovano un antico orologio da taschino e un biglietto ormai scolorito, sul quale è scritto: "Felice Natale, cara piccola Ada. Tuo fratello Nikolas". Pieno di stupore, il nonno ricorda una sorta di leggenda che aleggia sulla cittadina di Korvajoki, fin dai tempi in cui era un minuscolo villaggio di pescatori: "Immaginate di avere ali immense come quelle di un'aquila, che vi sollevano in aria e trasportano sopra il mare, fino all'isola della famiglia Pukki. Volate con la fantasia...". Nikolas abita con la famiglia sulla piccolissima isola di fronte alla costa, quando una furiosa tempesta fa naufragare i genitori e la sorellina. Il bambino, che ha solo cinque anni, viene adottato da tutte le famiglie del villaggio e piano piano dimentica la paura, accetta l'amore e scopre nuove fonti di gioia. Ma non dimentica mai l'amata sorellina, finché un giorno, nel villaggio, nasce una nuova bambina di nome Ada, che riesce a provocare in Nikolas un'incredibile trasformazione.


Recensione:

Questo libro è stato a lungo nella mia wish list, ogni volta che volevo comprarlo davo la precedenza ad altro. Non è l'unico con cui è successo, e molto probabilmente non sarà l'ultimo. So solo che, non so perché, non mi decidevo mai a prenderlo.  Alla fine mi sono decisa ed ora che l'ho letto sono ancora più arrabbiata nera perché la Mondadori mi ha spedito una copia in uno stato pietoso. è_é Perché è un libro fantastico, che veramente non so come riuscire a recensirvi, ma ci proverò.

"La paura della perdita è una componente dell'amore . Non puoi evitare i sentimenti per tutta la vita, solo perché sei in preda alla paura. Se non hai il coraggio di amare o di farti amare, non stai neanche vivendo."

Quando due ragazzini che giocavano nel mare trovano fra le onde un bellissimo chiuso con un lucchetto, decidono di portarlo dal nonno per farselo aprire. Quando il nonno riesce finalmente ad aprirlo , trovano un biglietto di auguri per Ada. E alla domanda dei bimbi ' Chi è Ada?', il nonno, che incredulo davanti a quella scoperta non sa bene come reagire, inizia a raccontare loro un'antica Storia. La storia, di un bambino, Nickolas, che dopo aver perso quanto ha di più caro al mondo, affronterà il dolore in un modo sorprendente: donandosi completamente agli altri, non solo a chi gli ha fatto del bene, ma a tutti. E da questa sua generosità nascerà poi la leggenda di Babbo Natale.
Ho adorato questo libro, e seppur impegnatissima nei giorni in cui lo leggevo, cercavo sempre di leggerne qualche pagina. Lo stile dell'autore e molto semplice, la storia mai lenta o noiosa e cin questo modo delicato descrive non solo paesaggi meravigliosi,  o lo scorrere del tempo in modo fluido, ma riesce anche ad affrontare in modo sereno due temi molto importanti: la morte e il dolore che ne consegue. Raccontando  come secondo lui sia nata la leggenda circa  '' l'uomo del Natale'', Leino insegna a chi legge questa storia, non tanto a credere a Babbo Natale, non è quella la cosa importante. La cosa veramente importante, nella vita, è andare avanti nonostante le perdite e il dolore. E'importante sorridere e saper essere grati. E' importante donarsi agli altri.  Vi assicuro che questo libro mi ha commossa molto, e ha lasciato dentro di me una grande serenità. Questo libro è consigliato dai 9 anni in su, e mi sembra davvero un buon modo per far affrontare ai bambini argomenti tanto difficili e delicati. Leino non spaventa, ma al contrario rassicura.  Una delicata lettura pregna di buoni sentimenti che consiglio a chiunque, e che andrebbe letta tutto l'anno, e non solo a Natale. Anche se la storia è divisa in 24 capitoli, e trovo che sarebbe uno splendido Calendario dell'avvento.

Citazioni:

 ''L'Uomo del Natale vuole che la gioia del ricevere ci insegni quanto sia importante dare. Donando agli altri, riceviamo in cambio molto più di quello che diamo."

"Sono stato fortunato a vivere questa vita. Ho ricevuto più di quanto ho dato. Più di quanto potrò mai riuscire a dare. Non me n'ero mai accorto. Ma ora lo so.''

Consigliato: 

Assolutissimamente si.


venerdì 23 dicembre 2016

I miei rituali Natalizi


Ma salve tesori che passate di qui! Ci credereste che oggi è già il 23 di Dicembre? Io, sinceramente, stento a credere che domani sia già il giorno della Vigilia! Ma con'è potuto accadere che il tempo passasse così in fretta. Vabbè, facciamocene una ragione  e andiamo avanti? Siete pronte/i per queste feste? No? Io penso di poterle affrontare a testa alta, ma in quanto ad uscirne viva...non so^O^
Intanto ho pensato di postarvi una serie di ' Riti', che faccio io durante i giorni di natale.  Così, giusto per cambiare un po'e non ripetrmi sempre con i soliti post. Sono le mie tradizioni, e non ci rinuncerei per nulla al mondo. Mi fanno sentire bene. Mi fanno sentire a casa.
Curiosi?

Avere un calendario dell'avvento per aspettare il Natale., Anche non dolciario.

Andare al cinema la vigilia di Natale, solitamente a vedere un film Disney( se non lavoro di pomeriggio). Quest'anno, infatti, non sarà possibile perché lavoro.

Festeggiare con il cenone la Vigilia. Il menù rigorosamente a base di pesce. 

Indossare i miei orecchini a forma di Babbo Natale la Vigilia e a Natale.

Andare alla messa a Mezzanotte.( Quest'anno quasi nessun parroco la fa qui a Vercelli ç_ç)

Scartare i regali dopo la Messa di mezzanotte, mangiando il pandoro e bevendo spumante.

Guardare il 'Canto di Natale di topolino', la mattina di Natale.

Guardare 'Il piccolo Lord' . Di solito lo guardo o il pomeriggio o la sera di Natale. Poi dipende da cosa trasmette la Rai come film Disney in quei giorni.

Accendere una Yankee Candle a tema durante il periodo Natalizio, e in paarticolare il giorno di Natale.  Solitamente è la fragranza ' Christmas Eve'

Rileggere qualche pagina del canto di Natale di Dickens durante le feste.

Sentire e cantare canti Natalizi. Il mio preferito è 'Christmas Tree'. Il vostro?

A capodanno guardo sempre il 'Concerto d'inizio anno' della Rai. Sia quello trasmesso da Venezia, che quello da Vienna.

Sono io che mi occupo di 'Fare la Befana' in famiglia. La notte dell'Epifania mi alzo verso le due, e mentre tutti dormono, appendo le calze con dolcetti e regalini per tutta la famiglia^O^



Ecco, queste sono le mie tradizioni, i 'riti' che com,pio la viglia, a Natale e nei giorni prima o dopo, fino ad arrivare all'Epifania.:)  Spero vi sia piaciuto. Cosa ne pensate? Voi avete qualche  usanza o tradizione? Fatemi sapere, che come al solito sono curiossissima. Un grande abbraccio.

giovedì 22 dicembre 2016

Recensione: Il tredicesimo dono.

Autore: Joanne Huist Smith

Titolo:  Il tredicesimo dono

Casa Editrice: Garzanti Libri

Collana : Narratori moderni

Genere:  Romanzo straniero

Pagine: 166

Formato: rilegato

Costo: 12,66 €




Trama:

"Mamma, abbiamo perso l'autobus." E la mattina di un freddo e grigio 13 dicembre, e Joanne viene svegliata improvvisamente dai suoi tre figli in tremendo ritardo per la scuola. Ancora non sanno che quel giorno la loro vita sta per cambiare per sempre. Mentre di corsa escono di casa, qualcosa li blocca d'un tratto sulla porta: all'ingresso, con un grande fiocco, una splendida stella di Natale. Chi può averla portata lì? Il bigliettino che l'accompagna è firmato, misteriosamente, "I vostri cari amici". Mancano tredici giorni a Natale, e Joanne distrattamente passa oltre: è ancora recente la morte di Rick, suo marito, e vorrebbe solo che queste feste passassero il prima possibile. Troppi i ricordi, troppo il dolore. Ma giorno dopo giorno altri regali continuano ad arrivare puntualmente, e mai nessun indizio su chi possa essere il benefattore. La diffidenza di Joanne diventa prima curiosità, poi stupore nel vedere i suoi figli riprendere a ridere, a giocare, a divertirsi insieme. Sembra quasi che stiano tornando a essere una vera famiglia. E il mattino di Natale, mentre li guarda finalmente felici scartare i loro regali sotto l'albero addobbato, Joanne scopre il più prezioso e magico dei doni. Quello di cui non vorrà mai più fare a meno, e il cui segreto ha scelto di condividere con i suoi lettori...




Recensione:

Ho desiderato tanto questo libro, e ho desiderato tanto leggerlo. Quando l'ho preso, finalmente , non ero quasi in me dalla gioia. Vista la trama  in seconda di copertina, mi aspettavo una storia in grado di coinvolgermi ed emozionarmi.Peccato non sia andata così.

'' Venite. Accompagnatemi. Vi racconterò il modo in cui la mia famiglia è cambiata per sempre''

Forse l'errore è stato questo: aspettarmi troppo,ed è per questo che, alla fine sono rimasta delusa.
La storia narra l'esperienza vera della scrittrice, riguardo il suo primo Natale senza il  marito,Rick, e di come lei e i suoi figli abbiano dovuto affrontare  per la prima volta il periodo delle feste senza di lui. So per esperienza personale quanto la prima volta delle feste senza qualcuno sia dura e  a tratti estenuante. C'è la voglia di 'non festeggiare', è questo è lecito e sacrosanto, ma c'è un limite a tutto, per la miseria! Dal non voler festeggiare al distruggere un sostegno per l'abete o a fuggire via dal negozio incapace di scegliere un regalo c'è un abisso di mezzo.  Me sembra una cosa....troppo enfatizzata ecco. E al conteppo, i sentimenti per la mancanza della propria metà sono troppo poco descritti, e comunque sono descritti solo in confronto con le feste. Cioè da una parte la protagonista  davanti a degli innocentissimi fiocchi da regalo reagisce stile Hannibal Lecter, però nel ricordare il marito lo fa in modo tiepido. Bah.  La reazione verso le feste con l'andare avanti della storiapoi, grazie a Dio, cambia. Ma anche questo cambiamento, le varie emozioni che lei prova , sono descritte in maniera tiepida, poco sentita. Ho trovato fastidioso anche il fatto che a tutti i costi volesse scoprire l'identità dei misteriosi benefattori. Ma forse questa è una cosa più personale che oggettiva, però è quello che ho provato. Anche il finale di come lei ha scoperto la verità non mi ha convinto.
La reazione dei tre figli, pur se raccontata dal suo punto di vista di lei, sono state invece più coerenti con la situazione. I ragazzi hanno tre età differenti, e ognuno reagisce in modo adeguato al contesto. E' normale che Megan che è la più piccola, abbia voglia nonostante tutto di festeggiare: è una bambina e vuole le luci  e le decorazioni,nonostante, indubbiamente, senta la mancanza de papà. La voglia di cominciare da capo del secondogenito, è del tutto lecita, e rifugiarsi nei videogame è un modo per affrontare la situazione.  Infine il maggiore è pieno di rabbia e di dolore e commette delle imprudenze e tende ad isolarsi per affrontare il suo dolore. Sono tutte reazioni che ci si aspetta e che sono normali da parte dei ragazzi, ed è la sola cosa che ho apprezzato dell'intero romanzo.
La storia, in generale, è scritta bene. L'autrice dal punto di vista dello stile non sbaglia: semplice e diretto. Ma condito con poco entusiasmo e sentimento.Senza il minimo trasporto emotivo. E' come se avesse scritto sotto forma di romanzo un'articolo di giornale per il suo lavoro circa la sua esperienza sul primo Natale da vedova.  Che peccato, mi dispiace davvero tanto aver dovuto  bocciare questo romanzo.

Citazioni:

''Nei momenti più difficili la vita trova sempre una nuova occasione per sorprenderci.''

''Tutti mi hanno insegnato qualcosa in questo nuovo viaggio che ho intrapreso. Sono esperti nell'arte di andare avanti, perdonare gli errori e custodire i ricordi, anche se dolorosi. Ho ancora tanto da imparare''

Consigliato: E' un libricino corto, e tutto sommato ve lo consiglio. Anche se non dovesse piacervi ci passerete su poco tempo.


mercoledì 21 dicembre 2016

WWW.WEDNESDAY #28



Salve lettrici e lettori, come tate? Tutto bene? Dalle vostre parti  fa freddo come da queste parti? L'altro ieri qui ha nevicato, ,ma la pioggia ha già spazzato via tutto, peccato, Spero sempre in un bianco Natale, ma mi sa che anche per quest'anno non ne se ne fa nulla, sob! Il freddo quello c'è, tranquilli,^O^
Scusate la lunga assenza, ma ho dovuto portare il mio portatile ad aggiustare, e aggiornare con l'Ipad, non era proprio comodo, e non volevo rompere a mio padre chiedendogli spesso il suo pc. Ma ora sono tornata. Anche se siamo già  nella settimana di Natale e non so , a questo punto, cosa riuscirò a fare. Vedremo, per intanto godetevi questo www


Cosa hai appena finito di leggere?


Finire questo libro di circa 160 pagine è stata lunga. Il tredicesimo dono di Joanne Hustie Smith si preannunciava come una lettura breve e carina. O almeno era questo quello che io mi aspettavo, ma devo dire, purtroppo, che mi ha delusa. Domani dovreste avere gia la recensione per maggiore dettagli. Che peccato, però.


Cosa stai leggendo?



Ho iniziato da pochi giorni Miracolo in una notte d'inverno  di Marko Leino, di cui avevo  sentio parlare tanto bene. E a poco più di cento pagine lette capisco perché. E' una lettura intensa e molto dolce che mi sta regalando tante emozioni. Spero non deluda da qui in poi, ma non credo che ci sia questo rischio. 
Cosa leggerai?


In realtà non lo so ancora, in teoria punterei su ' Belle &Sebastiem', ma ho comprato un libro da una ragazza su un gruppo facebook, che dovrebbe arrivarmi a giorni,e non so, Vedremo, ma credo che punterò sule avventure della cagnolona bianca ^O^



Ecco qui, queste sono le mie letture. E le vostre? Fatemi sapere.
A presto . A, dimenticavo,,,buon primo giorno d'inverno!


giovedì 8 dicembre 2016

Recensione - The One-


Autore: Kiera Cass

Titolo:  The One

Casa Editrice: Sparling & Kupfer

Collana : Pickwick

Genere:  Fantasy-Romanzo

Pagine: 313

Formato:  Tascabile

Costo: 6,99€




Trama:

La Selezione ha cambiato per sempre la vita delle trentacinque ragazze partecipanti. E ora, dopo mesi di prove, è finalmente giunto il momento di proclamare la vincitrice. Perché solo una di loro può aspirare alla corona. Per America Singer l'emozione e la confusione del suo primo giorno a Palazzo sono ormai solo un ricordo. Mai avrebbe immaginato di arrivare così vicino al traguardo, o al cuore del principe Maxon. Eppure per lei non è stato facile. Costantemente in bilico tra i suoi sentimenti per Aspen, guardia a Palazzo e suo primo amore, e la crescente attrazione per Maxon, ha dovuto lottare con tutta se stessa per arrivare dov'è ora. Adesso, a un passo dalla fine, America però non può più permettersi incertezze. Deve scegliere il futuro che vuole. E combattere. Prima che qualcuno lo faccia per lei.



Recensione:

Serie conclusa, evviva! Dopo quasi due anni da quando ho letto il primo libro finalmente sono arrivata alla fine. Allora cosa ne penso di questo  capitolo conclusivo che mette, finalmente fine, al triangolo amoroso fra America- Maxon e Aspen?

'' Lo amavo.
Non avrei saputo definire che cosa mi rendesse così sicura, però in quell'istante ne fui cosciente, così come conoscevo il mio nome o il colore del cielo.
Lo sentiva anche lui?''

Se alla fine del primo libro avevamo lasciato la protagonista confusa  fra i due spasimanti, qui troviamo un'America ( la protagonista), che sa quello che vuole e che lotterà con le unghie e con i denti per ottenerlo. Certamente non sarà un percorso facile e privo di ostacoli, ma la selezione, se non altro ha insegnato alla nostra amica a combattere. Okey, avevamo capito tutti come andava a finire , ma  alla fine è andata bene anche così.  E' stata una bella lettura, e probabilmente fra i tre è il libro migliore. Inoltre la Cass ha saputo  dimostrarci alla grande che sa come far sviluppare una trama e svelare misteri anche a suon di colpi di scena. La storia dei ribelli Nordisti e Sudisti che nei due precedenti volumi erano poco più che accennati , qui vengono spiegati bene e  si scoprirà la verità. Non mancheranno   le morti anche se una per me è una morte un po' furbetta e una l,'ho trovata sinceramente inutile, ma sono opinioni personali. Quindi, si, ha del potenziale, ma secondo me deve migliorare. Perché sulla gestione di chiarimenti  e approfondimenti personali...mhh., si può fare di più.  Per esempio in meritò alle morti poteva sondare meglio i sentimenti di America a riguardo. Non è che la protagonista non ne accenni, ma  si poteva fare di più, spendere  qualche altra parola in merito non sarebbe stato male. Non, so è come se alla fine fosse andata di corsa.   Ma la grande mancanza è stato il  chiarimento dei tre protagonisti  alla fine, dopo che era successo tutto il casino fra loro tre prima, e l'attacco ribelle dopo. Si risolve tutto a tarallucci e vino.  Persino la Meyer ha saputo fare di meglio, pur con le sue mancanze, tra Edward, Bella e Jacob. Peccato. Peccato davvero perché  ho apprezzato davvero questo libro, che in certi punti mi ha fatto piangere, intenerire , e a volte anche arrabbiare. Mi ha fatto adorare personaggi che ho odiato per due libri ( no, non è Apen! ), e detestare altri che  in precedenza  erano stati appena accennati. E non è cosa da poco, per me.
In conclusione è un bel libro, che grazie allo stile semplice dell'autrice, scorre velocemente , che regala diverse emozioni,  ma che poteva essere ancora meglio. Nel complesso, bella saga. Semplice e senza pretese.

Citazioni:

'' Il coraggio si cela in luoghi impensabili''

'' E' difficile sapere ogni cosa delle persone che si hanno vicine., anche di quelle che si amano di più''

'' Mentre prima ti immaginavo come una ragazza con un sacco pieno di pietre , pronta a scagliarle contro ogni nemico che si fosse messo sul tuo cammino, ora sei diventata la pietra stessa. Sei abile e salda.''

Consigliato: Yes.Soprattutto se vi manca solo questo volume per conlcudere la saga.



P.S: Buona festa dell'Immacolata concezione a tutti!

lunedì 5 dicembre 2016

Good Food - Dicembre 2016-


Buongiorno a tutti, buon lunedì!, Allora come state mie adorate lettrici e carissimi lettori? Spero davvero che nonostante il freddo stiate bene e che vi godiate queste giornate fredde con una coperta, qualcosa di caldo fra le mani e un buon libro naturalmente^O^ Io oggi torno a lavorare dopo quattro giorni di mutua,. E si, alla fine mi sono beccata un giorno di mal di gola e placche e poi una mini influenza -_- ma almeno ho evitato bronchite e punture di penicillina. Con qualche giorno di riposo e stando al caldo è passato tutto. Sono uscita giusto ieri due minuti per andare a votare, e  basta.
Ma bando alle ciance oggi è il primo lunedì del mese e questo vuol dire 'Good Food'. Di solito faccio un'edizione ''Christmas'', ma quest'anno non mi è venuto in mente nulla di particolare, allora vada per la versione classica,  Pronti?



Clementine:  Purtroppo ho un brutto difetto: mangio poca frutta, per non dire nulla. Lo so è terribile
. Però c'è un frutto che mi è sempre piaciuto: Le clementine.Ultimamente però ne mangerei a quintali. Hanno quel giusto equilibrio fra dolce e agro che mi piace tanto, non riempiono troppo e sono facili da portarsi dietro al lavoro o in giro per uno spuntino. In effetti è soprattutto al lavoro che le mangio volentieri al posto dello snack della macchinetta. E poi il profumo...vogliamo parlare di quel buonissimo profumo che emanano quando le sbucci? Potrei 'sniffarle' da qui all'eternità. E poi fanno tanto...Natale. Ogni volta che le mangio e ne sento il profumo mi salgono alla mente i ricordi legati ai natali passati. A quando in famiglia, durante la vigilia o il giorno di Natale, usavamo  le bucce per coprire le caselle della tombola e con la scusa mangiavamo una clementina dietro l'altra, ev il profumo invadeva la stanza.
Assolutissimamente consigliate. A voi piacciono?


Tè al mango Mlesna:  Questa è una recentissima scoperta. Mia madre mi ha regalato una scatola contente vari tè della marca Mlesna è ho voluto provare subito questo al mango,, chissà perchè. Da una parte m'incuriosiva, però temevo anche che non mi piacesse e ...invece. Ha un gradevolissimo profumo fruttato , ha un aspetto chiaro ed è leggero e saporito( non troppo) al gusto.Io l'ho dolcificato con un cucchiaino di miele, ma penso che sia buono anche senza nulla. Ottimo a merenda da solo o con un paio di biscotti o una fetta di torta, magari alla frutta  So che anche altre marche fanno questo tipo di tè, e se non erro ne ho visto uno mango-fragola, che adesso mi ispira parecchio. Se volete provare un tè diverso dagli altri con un retro gusto leggermente esotico, ma non troppo forte, bè io ve lo consiglio.

E anche stavolta è tutto. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete dei consigli da darmi, soprattutto sui tè. Bacioni.