lunedì 21 novembre 2016

Recensione - Lo stupore di una notte di luce.-

Autore :  Clara Sànchez

Titolo: lo stupore di una notte di luce

Casa Editrice: Garzanti

Collana:  Narratori moderni

Genere:  Romanzo

Pagine:  398

Formato:  Rilegato

Costo: 18, 00 € il rilegato 9,90 la versione e-book



Trama:

È una notte stranamente luminosa. Una notte in cui il buio non può più nascondere nulla. Lo sa bene Sandra mentre guarda suo figlio che dorme accanto a lei. Ha fatto il possibile per proteggerlo. Ma nessuno è mai davvero al sicuro. Soprattutto ora che nella borsa dell'asilo ha trovato un biglietto. Poche parole che possono venire solo dal suo passato: "Dov'è Juliàn?". All'improvviso il castello che Sandra ha costruito crolla pezzo dopo pezzo: il bambino è in pericolo. Sandra deve tornare dove tutto è iniziato. Dove ha scoperto che la verità può essere peggio di un incubo. Dove ha incontrato due vecchietti che l'hanno accolta come una figlia, ma che in realtà erano due nazisti con le mani sporche di sangue innocente, che inseguivano ancora i loro ideali crudeli e spietati. È stato Juliàn ad aiutarla a capire chi erano veramente. Lui che, sopravvissuto a Mauthausen, ha cercato di scovare quei criminali ancora in libertà. Lui ora è l'unico che può conoscere chi ha scritto quel biglietto e perché. Juliàn sa che la sua lotta non è finita, che i nazisti non si sono mai arresi. Si nascondono dietro nuovi segreti e tradimenti. Dietro minacce sempre più pericolose. E quando il figlio di Sandra viene rapito, l'uomo sente che bisogna fare qualcosa e in fretta. Perché in gioco c'è la vita di un bambino. Ma non solo. C'è una sete di giustizia che non può ancora essere messa a tacere.



Recensione:

Come  sicuramente saprete, se seguite il mio blog da un po', il Profumo delle foglie di limone  di Clara Sànchez non mi aveva entusiasmato troppo. Non ve l'ho recensito perché è stata una lettura precedente all'apertura di questo blog, ma l'avevo citato  nel tag Book Sacrifice. E già questo la dice lunga sul mio pensiero su quel libro.


Dov'è il tuo amico Julian? Ci rifaremo vivi.

Premetto che sono davvero riconoscente alla CE per avermi spedito una copia del romanzo, e  probabilmente là fuori c'è qualcuno a cui questo romanzo piacerà, pure tanto magari. Ma quella persona non sono io, mi dispiace. E' stato una delle rare volte a cui su Anobii ho dato solo due stelline, e non è una cosa usuale per me, anche se non è tutto da buttare, e una piccolissima cosa da salvare c'è. Ma procediamo con ordine.
Per chi, come me avesse letto il libro precedente, lo Stupore di una notte di luce  parte circa un'anno dopo gli eventi narrati in precedenza. Julian vive in una casa di riposo per anziani, e fa quel che può per fa impazzire a modo suo il Macellaio di Mauthausen . Sandra nel frattempo è diventata mamma di un bambino chiamato Julian che cresce con infinito amore, si è data una ripulita e ora non porta più i piercing né la ciocca di capelli colorata di blu e lavora con la sorella che ha aperto un negozietto di antiquariato. Insomma della sua vecchia vita ,le sono rimasti qualche tatuaggio e la stessa situazione instabile con Santi. Le vicende che l'hanno quasi portata alla morte sono solo un ricordo per lei...ma non per qualcun'altro che  invece non ha dimenticato e che per  arrivare ad attuare i suoi scopi  rapisce il piccolo e per lei l'incubo ricomincia.
Sono partita a leggere questo libro con un certo scetticismo: avevo paura che avrei riscontrato tutti quei difetti che non  mi avevano fatto apprezzare il precedente lavoro della Sànchez. Dispiace dirvi che purtroppo non sono stata smentita.
La trama e la storia in se non sarebbero neanche malaccio, ma sono  narrati in modo  lento inizialmente, e quasi rocambolesco alla fine che quasi non ti fa capire nulla di ciò che stai leggendo. Il tutto è peggiorato da uno stile prolisso e pesante. A peggiorare il tutto c'è stato il finale inverosimile e il fatto che stavolta, ancor peggio che nelle Foglie di limone, sono  state lasciate troppe cose in sospeso e troppe porte aperte. So che probabilmente la cosa è voluta, in quanto temo che ci sarà un terzo libro , però  queste cose mi hanno infastidita e lasciata delusa. Anche i colpi di scena che avrebbero dovuto stupire in realtà li avevo capiti da un pezzo, o come nel caso della svolta per ritrovare il piccolo Julian, del tutto assurdi. I personaggi sono descritti bene, hanno uno spessore, anche se l'unica che mi ha suscitato simpatia è stata la protagonista, stranamente.  Ma anche loro vengono soffocati da quest'aurea di pesantezza di cui è carico il romanzo,
Unica nota positiva a cui vi accennavo prima è il tema trattato dall'autrice: con questa storia la Sànchez ci ha dimostrato come il male non sia una cosa lontana da noi, ma anzi abita nella nostra anima, e  quando ci sentiamo minacciati, quando le persone a noi care sono in pericolo, allora ci accorgiamo di diventare noi stessi delle belve pur di difendere il nostro mondo. Questo l'ho apprezzato, e gliene rendo merito, ma ciò non toglie che per me  la storia di Sandra finisce qui. Anche se non escludo, visto che ne possiedo sia uno in versione digitale che uno in versione cartacea, di  provare altri suoi capolavori che esulino da questa vicenda.

Citazioni: 

''Fino a pochissimo tempo prima la vita e il bene erano da una parte, la morte e il male da un’altra. Adesso, non c’era più separazione. Il rapimento di Janín aveva abbattuto la frontiera tra l’odio e i sentimenti normali.''


Consigliato: mah, non so che cosa dirvi sinceramente. Io di solito non sconsiglio i libri perché cio' che non è piaciuto a me potrebbe piacere ad altri...però...Facciamo così: fate voi. ^O^

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