sabato 30 luglio 2016

Recensione - Le anime Bianche-


Autore: Frances Hodgoson  Burnet

Titolo:  Anime bianche

Casa Editrice:Panesi Edizioni

Genere:  Romanzo, Classico

Formato:  e-book

Costo:  0,99




Trama:

Ysobel è una ragazzina timida e minuta che non ha mai conosciuto i genitori e vive, assieme ai tutori Jean Braidfute e Angus Macayre, in un castello dall'aspetto austero immerso nella desolata brughiera scozzese. Fin dall'infanzia, la bambina mostra di essere dotata di un particolare "dono" che la rende diversa da tutti gli altri bambini; ella ha il "potere di vedere oltre le cose" e di entrare in contatto con le anime dei defunti, ormai libere dalle sofferenze e dalle paure dell'esistenza. "Le anime bianche" ("The White People" nella versione originale) è un romanzo breve in cui la celebre autrice dei ben più conosciuti "Il piccolo Lord" (1886) e "Il giardino segreto" (1911) presenta, attraverso gli occhi della propria protagonista, le sue personali considerazioni circa ciò che attende l'uomo dopo la morte. Si tratta di un racconto carico di motivi gotici, di verità e saggezza, in cui emergono non soltanto il talento narrativo dell'autrice ma anche alcuni dettagli che rimandano al personale rapporto con il suo primogenito e con la religione.



Recensione:

Credo che bene o male la Burnett la conosciamo tutti, anche se non abbiamo letto i suoi libri più famosi ( La piccola principessa, Il piccolo Lord  e il Giardino segreto), conosciamo queste storie perché sono diventati film e serie animate.  Non credo sia un mistero per nessuno che amo alla follia vedermi il Piccolo Lord a Natale, e che il libro della Piccola principessa sia ancora adesso uno dei miei libri preferiti da quando lo lessi da bambina. Ho visto, ovviamente anche gli anime, e Lovely Sara la guardo ancora adesso se mi capita. 
Ma la Burnett non ha scritto solo opere per l'infanzia ( quanto odio questo termine. Secondo me un buon libro è SEMPRE valido. E quelli di quest'autrice lo sono), ma anche opere per adulti. Purtroppo però qui da noi, ma in Europa in generale, le sue opere più mature non sono state molto pubblicizzate.  
Quest'opera, di cui sono venuta a conoscenza per caso, è sta pubblicata solo in e.book dalla Panesi Editori, e quando ho visto il prezzo ridicolo della copia in digitale è stato subito mio Volevo vedere come se la cavava con opere più importanti, e la Burnett  non mi ha deluso, anzi . 
Questo libro breve è una sorta di saggio, dove attraverso i suoi personaggi, e soprattutto Ysobel, l'autrice ci espone i suoi pensieri cicca la morte e quello che viene dopo. Con il Giardino Segreto aveva già sfiorato  quest'argomento  con i discorsi fra Mary e Colin, Lì però erano abbozzati, qui invece l'autrice prova ad esprimere pensieri puù profondi. La morte del figlio è stata per l'autrice un duro colpo , e con questo romanzo prova ad esprimere ciò che questa perdita ha comportato per lei.  Fin da quand'era piccolo Ysobel riesce a vedere le 'anime bianche', ovvero le anime di coloro che sono morti, e non ne è spaventata le accetta serenamente, pensando che tutti possano farlo.Questo romanzo è una piccola perla, dico davvero, e mi dispiace non riuscire a parlarvene meglio, a spiegarvi come descriva in modo delicato tutto ciò che riguarda la morte e quello che ne consegue. I discorsi che Ysobel fa con gli altri personaggi sulla morte, non  sono forzati ma al contrario  risultano  così naturali e ben  strutturati. Inoltre non mette a disagio, non fa discorsi che mettono paura, ma  si parla della morte come di un passaggio, una cosa naturale. 
Lo stile è semplice e fresco, e le descrizioni di questa brughiera incantevole, aiutano il tutto ad amalgamarsi bene. Vorrei dirvi di più, vorrei pararvene meglio, descrivervi  le mie sensazioni, il dolce senso di pace che, nonostante un argomento tanto delicato, è riuscito a lasciarmi. Ma non ci riesco. Forse certi libri vanno letti in prima persona.  Niente accade per caso, viene detto nel libro, e forse l'aver scelto questo libro per la #secretbookchallenge era destino.

Citazioni:

''Sapevo che era spaventata da qualcosa, e se fossi riuscita a farle  comprendere  quanto reale quel breve sogno era stato, non ne avrebbe avuto più paura''

''Avevo la sensazione che non ci potessero essere tenebre  tra noi, perché nessuna tenebra poteva toccarlo. Non avrebbe potuto essere altro che vivo, vivo. Se non fossi riuscita a vederlo, sarebbe  stato solo perché i miei occhi non erano abbastanza aperti e forti.''

Consigliato: ovviamente si.


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