martedì 27 novembre 2012

Le luci del Sud



Autore: Danielle Steel
Titolo: Le luci del sud
Editore: Sperling & Kupfer
Pgine: 399

Trama
Sono trascorsi dieci anni da quando Alexa Hamilton si è lasciata alle spalle Charleston per vivere a New York, il più lontano possibile dal misero fallimento del suo matrimonio. Oggi, Alexa è una donna felice: lavora come avvocato nel prestigioso ufficio del procuratore e ha trovato la serenità insieme con Savannah, la figlia diciassettenne che ha cresciuto da sola e che ama più di se stessa. Ma tutto cambia il giorno in cui le viene affidato il caso di Luke Quentin, accusato di aver ucciso diverse giovani donne. Mentre Alexa si prepara al processo, decisa a incastrare Quentin, Savannah riceve alcuni inquietanti messaggi. Poche righe, e una minaccia troppo grande per essere ignorata. In un attimo, Alexa vede crollare la nuova vita che si è faticosamente costruita, e si trova sul punto di perdere la cosa più preziosa di tutte: sua figlia. Per proteggerla da chi vuole farle del male, Alexa è costretta così alla scelta più difficile: cercare rifugio nel posto che aveva cercato disperatamente di dimenticare, Charleston. E proprio lì, a casa dell'ex marito, nel luogo in cui ha conosciuto le lacrime e l'umiliazione del tradimento, Alexa scoprirà che anche le vecchie ferite possono guarire. E che il passato si può dimenticare.

Opinione personale
Era da un po’ che non leggevo Danielle Steel. Anche se un paio dei suoi libri che ho letto non mi sono piaciuti molto, di solito con lei non sbaglio mai. Così è stato anche stavolta. Non so se è dipeso dal fatto che dall’ultimo suo libro che ho letto è passato un  po’, ma questo libro mi è piaciuto molto.  La trama in se, come potete leggere sopra, non è nulla di particolare, però regge bene. Lei scrive in modo semplice, e fluido, e questo aiuta molto: non c’è il rischio di annoiarsi. Le uniche cose che proprio non riuscivo a sopportare erano l’ex marito e la sua nuova moglie. Lui, come lo descrive l’autrice  nel libro ‘ è un verme senza spina dorsale’ e lei una donna acida e cattiva, al cui confronto la strega Grimilde di Biancaneve è una stellina di zucchero, porca pupattola!  Per il resto niente da dire: personaggi riusciti bene, con un certo spessore psicologico, e paesaggi descritti magnificamente. Quello che mi è piaciuto di più stavolta, oltre alla storia d’amore che nasce verso la fine, è che questo romanzo parla soprattutto di sentimenti ritrovati. Quello di una figlia verso suo padre e viceversa( almeno un lato buono quest’uomo ce l’ha: tiene ai suoi figli). Quello di una ragazza verso la propria storia. Quello di una donna che riesce a riconciliarsi con il suo passato.  E quello, fra fratelli e sorelle. La piccola Daisy, giuro, è di una tenerezza disarmante . Un altro fatto per cui mi piace questo libro, ed è la seconda volta che leggo un  libro della Steel che tratta quest’argomento, è che ci sa fare a descrivere i processi legali, senza annoiare. Io non ho mai letto libri legal o legal thriller, ma lei è riuscita a descrivere il processo  che segue la protagonista senza essere pesante, o peggio, banale. Anzi sembra proprio che sappia quello che dice, e io sono stata  curiosa fino all' ultimo di sapere come andava a finire.  Lo consiglio soprattutto a chi è una lettrice appassionata dei libri della Steel.

Citazioni 
“I rapporti fra le persone sono sempre così maledettamente complicati”.
“Però, ne aveva fatte di mosse coraggiose, negli ultimi tempi!Aveva mandato Savannah a Charleston, era andata a trovarla là, aveva praticamente sepolto l’ascia di guerra con Tom, e adesso stava per cambiare lavoro e città. Era venuto anche per lei  il momento di crescere, di allargare gli orizzonti.”

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