lunedì 10 settembre 2018

Recensione - Eroi dell'Olimpo 3, Il marchio di Atena-

Autore: Rick Riordan

Titolo:  Eroi dell'Olimpo 4- Il marchio di Atena-

Casa Editrice: Mondadori

Collana : I Grandi

Genere: Fantasy per ragazzi

Pagine: 511

Formato: Rilegato

Costo: 14,45 il rilegato 8,62 il tascabile, 6, 99 la versione digitale




Trama:

Percy Jackson si è risvegliato alla Casa del Lupo, nel Campo dei semidei romani, senza alcun ricordo a parte il nome di Annabeth. Proprio mentre sta andando a salvarlo, la ragazza scopre che tra greci e romani sta per scatenarsi la guerra e, a bordo della nave volante Argo II, cerca di raggiungere il Campo Giove insieme a Jason e Piper. Certo il natante, che ospita a bordo un enorme drago di bronzo, non ha un'aria amichevole: i romani capiranno che la loro è una missione di pace? E la pace, quanto durerà? Atena, infatti, ha affidato ad Annabeth, sua figlia, un terribile compito: "Segui il marchio di Atena. Vendicami." Per impedire la catastrofe e placare l'ira della dea, il gruppo di eroi dovrà intraprendere un viaggio per terra e per mare alla volta della splendida e feroce Roma.

Recensione:




Dopo aver  iniziato e finito ' Il figlio di Nettuno', in tempo record, mi sono buttata sul terzo libro di questa pentalogia.  Ero troppo curiosa di leggere il continuo di questa saga e  vedere  come si evolveva.

'' - Non stai facendo altro che ritardare la tua morte.
    - Ritardare la morte è uno dei miei hobby preferiti''

Soprattutto  volevo sapere  come sarebbe stato l'incontro tra i semidei greci e quelli romani.   Si, perché era così  che avevamo lasciato i nostri eroi nel volume precedente: Percy  stava per 'presentare ' ai suoni nuovi amici del Campo Giove  la sua famiglia  di origine greca.  L'incontro avviene e non è dei migliori, diciamocelo pure chiaramente.  Costretti a scappare da Nuova Roma, Hazel, Percy e Frank  si aggiungeranno a  Jason, Piper , Annabeth e Frank. Sette semidei come vuole la profezia. Ora dovranno   salvare Roma e il loro amico Nico , prima che sia troppo tardi, per tutti.
La  curiosità che avevo era data dal fatto che  volevo vedere  come se la sarebbe cavata Riordan con più di tre punti di vista, e come avrebbe gestito  i nuovi rapporti che inevitabilmente si vengono a creare quando si uniscono due mini gruppi, in uno solo.  Tranquilli: Riordan supera  brillantemente la prova, come al solito. 
 I più punti di vista personalmente non mi fanno impazzire, ma mi rendo conto che rispetto alla prima serie, questa  è leggermente più complessa  ed escamotage  di questo tipo si rendono  necessari, e devo ammetterlo, non mi ha dato fastidio.  Anche perché non abbiamo sette POV, che potevano effettivamente dare alla testa,  ma solo quattro e sono più che sufficienti a rendere gli eventi e le situazioni, senza creare confusione. Fra i quattro punti di vista che  mi sono ritrovata a leggere, Percy, Annabeth, Piper e Leo, quello che non mi è piaciuto molto era quello della figlia di Atena, ma più che altro perché a volte era lei ad essere un tantino pesante.  Come trama, dal punto di vista di ciò che succede, è un po' lento ( non troppo), perché credo che Riordan si sia voluto per l'appunto, soffermare  sulle nuove dinamiche che si vengono a  trovare quando  ci si ritrova in un ' nuovo gruppo'. I sette semidei non devono solo vedersela con i mostri di Gea e il suo esercito di mostri, ma anche contro se stessi, affrontando  dubbi e paure. Una cosa che temevo era che l'autore  gestisse le relazioni, soprattutto quelle a livello d'amicizia, un  po' alla 'tarallucci e vino'  nel senso che tremavo nel vedermi vedere i setti semidei diventare subito tutti amiconi di tutti. E quando in uno dei primi capitoli, dopo essersi appena conosciuti, Percy e Jason si battono un cinque per una battuta  ho detto ' oh, no Rick...mi sei caduto sul banale'.  E invece no. Non è tutto così semplice. L'autore sa davvero farci. Non solo a gestire i personaggi sotto il punto di vista psicologico, ma anche a farli crescere con il proseguire della storia.  E il tutto senza privarci della sua incommensurabile ironia, che non è mai fuori luogo, ma che anzi regala al libro quel tocco in più. Insomma, signori, Riordan è un genio, e io mi chiedo  da dove tiri fuori certe trovate.   Anche se un po' lo odio per il finale  di questo libro... chi lo ha letto sa perché. Be' poco male:  La casa di Ade è già in mio possesso.

Citazioni:

'' Il vero successo è frutto del sacrificio''

'' Essere un eroe non significa essere invincibile - gli disse Piper. - Sigbifica solo essere abbastanza coraggiosi da rimettersi in piedi e fare quello di cui c'è bisogno.''

Consigliato: secondo voi ? XD


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