mercoledì 25 marzo 2020

W.W.W. WEDNESDAY #1 -2020


Salve  tutti come va? Come procede la vostra quarantena? La mia non c'è male. Stranamente  questa situazione  ha risvegliato in me una gran voglia di leggere. Strano, perché a inizio anno mi era venuto un mezzo blocco del lettore. Meglio così, finché c'è ne approfitto ^_^ . Anche perché con il fatto che anche i miei sono reclusi,  pur di far qualcosa sono loro che si occupano della casa, e a me a psrte un giorno in cui ho riordinato, spolverato e messo la mia camera a posto non rimane molto da fare se non leggere o scrivere. Così oltre a leggere di più mi sto portando avanti con le recensioni e ad aggiornare il blog. Direi che non mi posso lamentare di questa quarantena.
Be' direi di iniziare e di aggiornarvi sulle mie letture.


COSA HAI APPENA FINITO DI LEGGERE?




COSA STAI LEGGENDO?




COSA LEGGERAI?





Ecco, queste sono le mie letture.  Avete già letto uno di questi libri, o è nei vostri programmi? E come sta procedendo la vostra quarantena? Siete costretti lo stesso ad andare a lavorare? Se volete lasciarmi un messaggio di qualsiasi tipo fate pure. A presto ^_-

martedì 24 marzo 2020

Recensione: La ragazza con la bicicletta rossa


Autore:  Monica Hesse

Titolo:  La ragazza con la bicicletta rossa

Casa Editrice: Piemme

Collana: Piemme

Pagine: 298

Genere: Romanzo

Formato: Cartaceo



Trama:

E l'inverno del 1943 ad Amsterdam. Mentre i cieli europei sono sempre più offuscati dal fumo delle bombe, Hanneke percorre ogni giorno, con la sua vecchia bicicletta rossa, le strade della città occupata. Ma non lo fa per gioco, come ci si aspetterebbe da una ragazzina della sua età. Hanneke è una "trovatrice", incaricata di scovare al mercato nero beni ormai introvabili: caffè, tavolette di cioccolato, calze di nylon, piccoli pezzetti di felicità perduta. Li consegna porta a porta, e lo fa per soldi, solo per quello: non c'è tempo per essere buoni in un mondo ormai svuotato di ogni cosa. Perché Hanneke, in questa guerra, ha perso tutto. Ha perso Bas, il ragazzo che le ha dato il primo bacio, e ha perso i propri sogni. O almeno così crede. Finché un giorno una delle sue clienti, la signora Janssen, la supplica di aiutarla, e questa volta non si tratta di candele o zucchero. Si tratta di ritrovare qualcuno: la piccola Mirjam, una ragazzina ebrea che l'anziana signora nascondeva in casa sua Hanneke, contro ogni buon senso, decide di cercarla. E di ritrovare, con Mirjam, quella parte di sé che stava quasi per lasciar andare, la parte di sé in grado di sperare, di sognare, e di vivere.



Recensione:

E' passato un po' di tempo da quando ho letto questo libro, circa un mesetto e mezzo, e sono ancora qui a non sapere bene cosa fare . Pigrizia? Non voglia? Anche, ma non è quello - in un mese e mezzo  la voglia e il tempo lo trovi, cavolo-   è  che ...bho.
Non lo so vi è mai capitato d'imbattervi in un libro che quando lo finisci sai  che non è un brutto libro, ma non riesci a capire esattamente cosa ne pensi? Ecco, è così che mi sento nei confronti di questo libro. Quindi è difficile trovare le parole per fare una recensione che abbia un senso, ma prima o poi  dovrò farlo no? Tanto vale provarci, allora.
Come raccontato  dalla trama che vi ho lasciato sopra, in questa storia siamo nel 1943, in inverno. Piena Seconda Guerra mondiale. La nostra protagonista è Hanneke, una ragazza che come tutti gli altri, è stata segnata dai tragici eventi storici che si è trovata a dover vivere. Ma   non si è lasciata abbattere: oltre ad un lavoro ufficiale, ha anche un secondo lavoro non ufficiale: contrabbanda merce per  le persone del quartiere: sigarette, qualche articolo di make up, carne, cose di non facile reperibilità. E' un lavoro rischioso, ma che le permette di guadagnare qualche extra per aiutare la madre e il padre. La guerra l'ha cambiata, inevitabilmente, e la ragazzina romantica di un tempo ha lasciato spazio, a una ragazza più dura, che vive nel ricordo del suo amore per Bas, il suo ragazzo morto in guerra. Ha imparato a pensare solo a se stessa e ai suoi interessi. Quindi l'ultima cosa che vuole è mettersi nei guai per ritrovare Mirjam, una ragazza ebrea che una delle sue clienti teneva in casa di nascosto, ma che risulta scomparsa. Hannake non vuole problemi, e in un primo momento rifiuta. Poi però, inspiegabilmente si metterà ala ricerca della ragazza. Questo la porterà a guardarsi intorno, a conoscere persone straordinarie che rischiano la vita per qualcosa di più grande: salvare innocenti.  Hannake nel cercare Mirjam, riscoprirà la vecchia ragazzina che era un tempo: quella capace di provare emozioni.
La storia è narrata in modo semplice dall'autrice, forse un po' prolisso in alcuni punti, ma niente di fastidioso.  E ci regala, oltre a stupende descrizioni dei paesaggi di Amsterdam, anche personaggi di un certo spessore letterario e un colpo di scena finale davvero inaspettato. Quello che non mi ha convinta è stato proprio il finale. Non per la storia e il colpo di scena, ma per la crescita della protagonista. E' difficile  spiegare.  Si, Hanneke ha scoperto nuove realtà, è a ricominciato  a sperare, ma rimane  tutto li.  Cioè non sembra che queste nuova consapevolezza, di se e degli altri, abbiano avuto una ripercussione  sulla sua vita, o quanto meno l'autrice, a mio parere, non lo lascia intendere, e tu rimani li a dirti ' Si tutto molto bello, ma ...allora? Dove vuoi andare a parare? Vi assicuro che questo aspetto mi ha lasciata l'amaro in bocca impedendomi di provare empatia con la protagonita.
E' un bel libro perché raccontare di un momento storico tanto particolare non è mai facile, soprattutto non lo è rendere bene  i disagi e gli orrori di una guerra, ma l'autrice è stata brava in questo. Non è stata altrettanto brava  a dare un finale e una ' morale' al suo libro. Peccato, perché di libri che parlino, che mostrino gli orrori della guerra spingendo la gente a riflettere e a non dimenticare, ce ne vorrebbero di più.  Però allo stesso tempo dovrebbero avere uno scopo,  non dico una lezione perché qui il messaggio è chiaro,  non ci sei solo tu che soffri, ma una conclusione, un cambiamento significativo si.   O forse ero che avevo aspettative troppo alte.


Citazioni:

''Quando le cose finiscono in un modo che non ti aspetti, che non avevi neppure mai immaginato, arrivano davvero una conclusione? Significa che devi continuare a cercare risposte migliori, che non ti tengono sveglia la notte? O significa che il momento di lasciarle andare?''

''Il mio dolore è così: una stanza disordinata in una casa in cui è andata via la corrente.''  


Consigliato: Ni

Voto: 5 +

venerdì 6 marzo 2020

5 cose che...#8 - 5 libri che ho faticato a leggere-


Salve a tutti e ben ritrovati
Come state? Spero bene. Io, al momento non mi lamento troppo, contando che è già cominciato i periodo delle allergie, me la sto cavando alla grande, stanchezza a parte. Giuro che vorrei dormire tutto il giorno...l'altro giorno mi si chiudevano gli occhi mentre attaccavo le figurine all'albun.  Però nonostante ormai la primavera sia alle porte devo dire che in questi giorni sta facendo proprio freddino e non mi stupirei troppo  di vedere cadere la neve.  E da voi, che tempo fa?
Oggi sono tornata  ( dovrei postare anche delle recensioni,  non so se  pubblicherò prima una recensione o questo post)., sul blog  con la rubrica di 5 Cose che... e oggi parliamo di ' 5 libri che ho faticato a terminare'. Dai, ammettiamolo, ci sono dei libri che facciamo fatica a finire, che  quando arriva il momento di leggere e sai che hai quel libro ad aspettarti vorresti piuttosto farti Cruciare da Lord Voldemort in persona, sarebbe meglio. E invece no, devi leggerlo. Anche se negli ultimi anni, personalmente, ho imparato a ' lasciarli.'  La lettura è un piacere, un relax, e a meno che no  sia un lavoro ( e per me non lo è ), voglio che resti tale.  Però quando ero masochista... ecco i miei 5 libri che ho faticato a terminare




So che la stragrande maggior parte dei lettori l'ha adorato, ma per me finire 'Mangia  prega ama' è stato un calvario infinito. Non so cosa mi abbia spinto a terminarlo, so solo che una volta chiusa l'ultima pagina mi sono sentita come se mi fossi  tolta un peso dalle spalle.Il problema di questo libro è che fondamentalmente è NOIOSO. E' l'esperienza in prima prsona dell'autrice, ma l'ho trovato scritto privo di entusiasmo. Leggere questo libro o una lista della spesa, per me, sarebbe lo stesso.





Poco fa ho detto  che a meno che  non sia un lavoro, la lettura deve rimanere un piacere.  Qualche anno fa la  Garzanti mi'invio prima  ' Il profumo delle foglie di Limone', e qualche anno dopo il segito ' Lo splendore si notte di luce'. Ecco il fatto  che mi sentissi in dovere di finire e recensire gli omaggi  è stata la loro salvezza e  in un modo o nell'altro ho portato a termine entrambi.  La storia in se non sarebbe neanche male, ma in certi punti è di una lentezza disarmante, e accadono fatti che mai, mai, potrebbero accadere  nella vita reale. Alla fine del secondo libro è successa una cosa che quando l'ho ketta mi son detta ' se, vabbè, ciaone '. La mia avventura con quest'autrice finisce qui.



Ho amato in maniera struggente i due libri precedenti di Hosseini, ' Il cacciatore di aquiloni' e ' Mille splendidi soli', così quando uscì   'E l'eco rispose ' mi ci buttai a capofitto. Decisamente non fu amore.  Ha sicuramente dei bei messaggi da trasmettere, ma  stavolta ha strafatto intrecciando più storie, e personalmente non solo non ci ho capito nulla allora, ma a distanza di qualche anno dalla lettura non ricordo nulla. Una cosa rara, che non mi succede neanche con libri ben peggiori. Peccato.





Sara Waters era un autrice che non avevo mai affrontato, e così un paio di mesi fa ho deciso di dargli un chance con 'Ladra'. Vi dirò, non è andata male, nel senso che la trama di questo romanzo è ben studiata , con molti colpi di scena che ti lasciano a bocca aperta, dove veramente non sai cosa aspettarti la pagina dopo. E anche lo stile non è male, ricco e ricercato senza mai essere troppo. Il vero problema è però che in alcuni punti risulta un po' prolisso, e  siccome è raccontato da più punti di vista, anche ripetitivo. E quindi ti ritrovavi a leggere cose che avi letto pagine prima . Arrivare alla fine è stata una tortura.



Il personaggio di Cormoran Strike l'ho amato da subito, sin dal primo libro dedicato alle sue Indagini ( Il richiamo del cuculo). I primi due libri, pur non avendo un stile incalzante e dinamico, si leggono abbatanza bene in quanto  è scritto bene dal punto di sintassi e grammatica , e poi ha una bella trama che a dispetto dello stile lento, ti fa desiderare di sapere come va finire.  Ecco, in questo terzo libro, La via del male,  non c'è neanche quello. Piattume  totale. L'ho portato a termine  sperando si riprendesse. Nada.  Vi dico già che ho preso ( su Kobo, scontato...non mi son fatta fregare stavolta), anche l'ultimo ( Bianco letale). Ho mollato al terzo  capitolo e ho detto tutto.


Ecco qua, questi sono stati i libri che ho fatto fatica a terminare. Voi avete letto qualcuno di questi titoli,  come li avete trovati?  Quali sono stati i vostri ' libri infiniti'? Fatemi sapere. A presto.