martedì 9 giugno 2020

Recensione - La casa delle voci-



Autore: Donato Carrisi
Titolo:  La casa delle voci
Casa Editrice: Longanesi
Collana: La gaja scienza
Pagine: 400
Genere: Thriller
Formato: Rilegato

Trama:
Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l'ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l'addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall'altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un'adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un'illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un'adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l'assassina è proprio lei.


Recensione:




"Per un bambino la famiglia è il posto più sicuro della terra. Oppure il più pericoloso".

Giuro che mi stupisco sempre di come certi autori sappiano rapirti. Come se riuscissero a stregarti con qualche misterioso sortilegio. Chissà. magari è così: magari  il loro straordinario modo di tenerti incollata alle pagine è il loro incantesimo migliore. Quando ho iniziato a leggere Carrisi , anni fa,  ero scettica, e non gli avrei dato un soldo bucato, poi  per caso comprai ' Il suggeritore', è da lì ho capitolato  e mi sono lasciata stregare da questo abile scrittore.
Questa volta ci troviamo a Firenze e facciamo la conoscenza di Pietro Gerber  conosciuto come l'addormentatore di bambini. Pietro è infatti un  capace psicologo infantile che aiuta i suoi piccoli pazienti grazie all'aiuto dell'Ipnosi.  Tutto scorre tranquillo e sereno fino a che un giorno gli viene chiesto di occuparsi di Hanna Hall. Al''inizio l'uomo  tentennerà sul fatto di accettare la donna, in quanto non una bambina, ma un'adulta. Poi si lascerà convincere dal fatto che comunque lui dovrebbe  riportare a galla la bambina che Hanna è stata...una bambina che ha assistito a un'omicidio. Aiutare la donna non sarà facile, e anche Pietro potrebbe rimanerne coinvolto.
Al solito, Carrisi colpisce subito con una trama davvero promettente, e grazie alla sua scrittura ipnotica ti rapisce fin dalle prime righe del libro.  E mano mano che vai avanti, un capitolo dopo l'altro, colpo di scena su colpo di scena , ti ritrovi divorata dalla curiosità , e in un batter di ciglia ti ritrovi alla fine sorpresa e scioccata.  Devo dire che Carrissi mi stupisce sempre, trovo semplicemente incantevole il modo in cui quest'autore sappia trascinarti all'interno della sua storia, nella psicologia dei suoi personaggi. Di solito i giochi  fra passato e presente non sono escamotage che amo particolarmente, però lui i sa gestire davvero bene, specie in una storia come questa dove erano il punto focale del tutto.  Un romanzo che mi ha lasciata davvero senza parole per la profondità  con cui è stata trattata la psicologia infantile, e temi delicati quali l'abbandono , l'affido o la malattia mentale. Carrisi non è uno stupido, e l'ha dimostrato una volta di più. Tuttavia, stavolta ammetto, che rispetto al suo solito, lo standard si sia abbassato leggermente, in quanto alla fine della storia mi sono trovata con delle domande irrisolte.  Domande che non posso porre in questa recensione per non  rovinare la sorpresa a chi non lo avesse ancora letto.  Però conoscendo il modo in cui l'autore, nei  suoi libri che ho letto fino ad adesso , abbia sempre fatto chiudere il cerchio in modo quasi automatico, mi ha portata a chiedere se magari la cosa non fosse voluta. Magari per spingere il lettore a riflettere o a usare la propria immaginazione. Poco male , comunque: io aspetto di già il suo prossimo libro.


Citazioni:

''Ora non sapeva se era peggio essere odiati oppure falsamente amati” 

“Ricordiamo il passato per prepararci al futuro” 

“Nessuno vuole veramente ascoltare ciò che hanno da dire i bambini” 

Consigliato: al 100%

Voto: 9